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sabato 21 luglio 2012

US CATANZARO - NOTIZIARIO DAL RITIRO



CITTANOVA (RC) - 21 LUG 2012 – Lavoro intenso per le Aquile di mister Cozza che nel ritiro di Cittanova proseguono la preparazione pre-campionato. Anche oggi doppia seduta di lavoro. Al mattino lavoro prettamente atletico nel parco che circonda l’hotel ‘Uliveto Principessa’, quartier generale dell’Uesse. Dopo il riscaldamento tecnico sul campetto di allenamento a cura dell’allenatore in seconda Massimo D’Urso, è partita la seduta di preparazione atletica con corsa ed esercizi fisici sotto la guida del prof. Rosario Scarfone. Già dal mattino hanno lavorato sul terreno dello stadio ‘Elvio Guida’ di Polistena i portieri, agli ordini del loro preparatore Antonio La Serra e, a parte, l’infortunato Pisseri, affidato alle cure di Demetrio Brancati.
Nel pomeriggio, a partire dalle 17, l’intera truppa giallorossa ha raggiunto il campo di Polistena, con una seduta tecnico-tattica con la palla. Dopo il riscaldamento atletico iniziale, è partito il consueto lavoro con l’undici contro zero, con mister Cozza che ha curato la fase offensiva, e ha provato per la prima volta, con numerose azioni d’attacco, il trio Masini-Fioretti-Carboni, sotto lo sguardo attento del presidente Cosentino. Mister D'Urso ha seguito la fase difensiva e di non possesso. Come già annunciato, ha salutato i compagni il capitano Salvatore Accursi, che ha voluto rescindere il contratto a causa dell’acuirsi del suo infortunio al ginocchio. Ha lasciato il ritiro, per motivi personali, anche il giovane Morello.
Anche domani il programma prevede la seduta di preparazione atletica presso l’Uliveto Principessa, mentre il lavoro tecnico tattico sul terreno di gioco di Polistena.

US CATANZARO - ACCURSI LASCIA LE AQUILE

CITTANOVA – 21 LUG 2012 - La società U.S. Catanzaro comunica che in data odierna è stato rescisso il contratto con il calciatore Salvatore Accursi. La decisione, sofferta per entrambe le parti, è stata assunta su iniziativa dello stesso calciatore il quale, con la grande onestà che lo contraddistingue, ha presoatto di non essere riuscito a recuperare dal lungo infortunio al ginocchio, e quindi di non potere fornire il proprio contributo alla squadra. Il capitano giallorosso, che oggi ha salutato i compagni nel ritiro di Cittanova, con questa decisione ha anche voluto anche favorire la possibilità, per la società giallorossa, di muoversi sul mercato alla ricerca di un valido sostituto nel reparto difensivo. Il presidente Cosentino ha espresso parole di grande stima per Salvatore Accursi, definendolo “un atleta straordinario sotto il piano tecnico e professionale, ma soprattutto un grande uomo, capace di portare nella sua esperienza sportiva valori come la generosità, l’onestà, la moralità, lo spirito di gruppo, l’attaccamento alla maglia prima ancora che l’interesse personale. Valori che nel calcio moderno sono sempre più rari. Per Salvatore Accursi le porte del Catanzaro saranno sempre aperte, e non escludo che in futuro potrà dare un nuovo diverso contributo al team societario”. 

Reggio Cal.: Edilizia scolastica - Manutenzione straordinaria


In vista dell’inizio dell’anno scolastico, previsto per il 15 settembre, il settore Edilizia Scolastica, dell’Assessorato ai Lavori Pubblici retto da Pasquale Morisani, è impegnato per far si che gli istituti scolastici possano disporre di ambienti adeguati e sicuri.
E’ stata approvata in Giunta, infatti, una delibera con impegno di spesa di 210.000,00 euro, finalizzata ad interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole resi necessari anche a causa di eventi atmosferici di particolare intensità che ne hanno pregiudicato la funzionalità.
Gli istituti interessati da questa fase dei lavori in programmazione sono: le elementari di Pellaro Lume, dove si era verificato un distacco del soffitto che andrà ripristinato, la Corrado Alvaro, dove si provvederà a riparare il collettore fognario, la Cassiodoro con opere di rifacimento intonaco ed impermeabilizzazioni, alla De Amicis andrà ripristinata la ringhiera d recinzione lungo il perimetro della scuola, nelle medie Vitrioli, ed Asprea di Gallina saranno effettuati interventi di impermeabilizzazione mentre per la De Gasperi si rende necessario il ripristino del controsoffitto di alcuni locali.
Questi interventi seguono l impegno già profuso dai lavori pubblici per la definizione del cantiere per la realizzazione della scuola Scagliola di Ravagnese, per la quale già sono stati deliberati impegni di spesa per €uro 40.000,00 finalizzati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria che dovranno consentire l’attivazione del plesso e la sua fruibilità..
Ma l’impegno dei lavori pubblici per l’edilizia scolastica, ambito d’intervento ritenuto prioritario dal Sindaco Arena, prevede la definizione di altre azioni amministrative; sono già in via di ultimazione, infatti, gli interventi effettuati nei mesi scorsi  sulla Spanò Bolani, per l’adeguamento della palestra, e dell’ asilo di San Gregorio, oggetto di intervento di manutenzione straordinaria.
 “I ragazzi passano buona parte della giornata all’interno delle aule – ha spiegato Morisani – è doveroso da parte di noi amministratori consentirne l’utilizzo in ambienti confortevoli e sicuri, garantendo la funzionalità delle scuole quale ambito educativo deputato alla formazione dei cittadini del domani. Su tale assunto lavoriamo sulle progettazioni e continueremo a farlo, per sanare le carenze strutturali che purtroppo interessano molti edifici scolastici. Abbiamo inteso, con anticipo rispetto all’avvio della stagione scolastica, con l’Assessore all’Istruzione Enzo Nociti insediare un tavolo di lavoro e collaborazione, che, con la partecipazione operativa dei Dirigenti Marcello Cammera e Francesco Barreca, ci consentirà di impegnare risorse e disporre investimenti valutandone appieno l’utilità  permettendoci, anche grazie alle sinergie interistituzionali ed ai finanziamenti della Regione, di formulare risposte adeguate sulle istanze dei direttori didattici e delle famiglie".

Legambiente: “Parco d’Aspromonte, basta lottizzazioni Sul presidente una scelta condivisa e dal basso”



Falcone: così si svilisce il significato profondo delle aree protette, mentre la prossima riforma della legge 394 assegna un nuovo protagonismo agli enti locali


Sulla vicenda della nomina del nuovo presidente del Parco nazionale d’Aspromonte si sta assistendo da tempo ad una polemica lacerante, dai toni e contenuti aspri, spesso scaduta ad ignobili livelli personali. Non è la prima volta, purtroppo, che la politica si esprime solo in termini di lottizzazione dei ruoli di “potere” all’interno delle istituzioni e arriva a livelli così bassi di scontro sulla nomina di un presidente. Tutto ciò con il rischio di svilire l’idea stessa del parco, accomunandola più ai giochi e agli interessi della politica che alle grandi e reali opportunità per il territorio e le comunità che esso offre. Così l’idea stessa di Parco può diventare negativa e ingombrante non solo per i suoi abitanti, ma anche per chi sostiene il ruolo delle aree protette e persino per gli amministratori locali. Infatti, anche i sindaci della Comunità del Parco hanno contestato il criterio a loro dire “verticistico e di lottizzazione politica” che sarebbe alla base dei nominativi proposti per la presidenza.

“Anche da parte nostra – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – è giunto il momento di dire basta e di chiedere che la designazione delle nomine nell’Ente Parco non diventi paradossalmente un momento di scontro ai danni dell'idea stessa di parco, con tutte le motivazioni spesso meschine che si nascondono dietro sbandierati criteri e proclami. Ribadiamo, dunque, che la scelta non deve essere assoggettata a lottizzazioni partitiche ma deve avere elementi di oggettività”.

Un Parco, la cui genesi, come molti ricordano, non è stata certo facile - e ha richiesto lungo tempo e grande impegno non solo da parte di Legambiente, ma di tutte le associazioni ambientaliste presenti sul territorio aspromontano, che riunite in un coordinamento ne definirono di fatto l’assetto e la perimetrazione originaria -, ha l’esigenza, come e più di altri parchi, di assumere un metodo per la designazione delle nomine che faccia dell’ascolto e della concertazione gli strumenti per arrivare ad una necessaria condivisione dal basso della candidatura alla presidenza. Solo così si potrà arrivare ad una scelta democratica e condivisa.

La moralità, ovviamente, tra i requisiti che devono delineare il profilo del presidente del Parco è una necessaria precondizione. Le opportune competenze in campo ambientale, la capacità di prefigurare e perseguire un progetto complesso ed efficace per la valorizzazione del Parco, anche in termini d’innovazione e di ricerca da una parte e di allargamento del consenso all’idea di parco dall’altra, la “riconoscibilità” da parte sia del territorio che delle forze che in questi anni hanno sostenuto l’idea del Parco, e, ora più che mai, la prerogativa di essere persona al di sopra delle parti e che abbia dato prova di condividere e sostenere una corretta politica delle aree protette che ne affermi il futuro attraverso una loro piena valorizzazione, riteniamo siano alcuni dei requisiti indispensabili.

“Ma in più, in un momento di passaggio verso una riforma della Legge 394 sulle Aree protette, che come noi crediamo dovrà portare ad un ruolo di maggiore potere e protagonismo da parte degli enti locali e delle categorie che vivono ed operano nei parchi, coltivatori, allevatori, produttori, operatori del turismo, etc., il futuro presidente – aggiunge Falcone – dovrà avere la capacità non solo di mediare interessi ed istanze diverse, ma di coagulare intorno a sé le forze vive del parco in un progetto di sviluppo credibile e ecocompatibile”.

PROVINCIA RC: IL CONSIGLIERE PROVINCIALE DEMETRIO CARA SULL'IMPORTANZA DEI GEMELLAGGI EUROPEI E SULLA FUTURA CITTA METROPOLITANA


In primo luogo – così esordisce il Consigliere Provinciale Demetrio Cara – è giusto chiedersi: ma perché i Gemellaggi? Perché sono lo strumento migliore che favorisce la conoscenza di aspetti della Calabria che troppo spesso rimangono offuscati e nascosti. Si tratta di una buona pratica che mette insieme diverse città europee e, nel caso della nostra terra, consente di evidenziare le tante qualità dei nostri prodotti, la bellezza dei nostri mari e delle nostre montagne nonché tutta l’esclusività della nostra cultura dell’accoglienza che è tipica del carattere del popolo calabrese.
I Gemellaggi Europei attualmente in atto in Italia interessano quasi tremiladuecento Comuni. Tra questi solo cinquantuno sono in Calabria. Questo è il dato di partenza da cui muove la sua analisi il Presidente della I Commissione Consiliare Permanente Demetrio Cara di fronte alla platea dei 57 sindaci presenti giunti a Palazzo Foti sin dalle prime ore del mattino di una intensa giornata.
Una giornata certamente arricchita anche dalla contemporanea presenza in riva allo Stretto dei Presidenti dei Consigli Provinciali delle future città metropolitane d’Italia. Questi ultimi, infatti, nelle pause dei loro lavori, hanno piacevolmente inteso prendere brevemente parte pure ai lavori dell’incontro sui Gemellaggi promosso appunto dal Consigliere Cara in qualità di componente della consulta nazionale AICCRE competente in materia in compagnia del Presidente del Consiglio Provinciale Antonio Eroi e del Segretario Generale Aggiunto Emilio Verrengia 
Proprio quest’ultimo ha quindi annunciato che già dopo l’Estate in Calabria verrà finalmente costituita la Consulta Regionale per i Gemellaggi Europei che sarà quindi presieduta proprio dal Consigliere Provinciale Demetrio Cara.
Un ruolo sicuramente prestigioso ma soprattutto importante – sottolinea il Consigliere Provinciale  Demetrio Cara -  basti pensare alla necessaria attività di supporto che la Consulta Regionale per i Gemellaggi Europei vorrà fornire in occasione delle tre date di pubblicazione dei prossimi bandi europei sui gemellaggi previste anche quest’anno per i mesi di Febbraio, Giugno e Settembre. Si tratta di risorse che la Comunità Europea mette a disposizione di quei Comuni interessati ad avviare delle pratiche di gemellaggio con altre città europee. È dallo scambio delle diverse esperienze, dalla conoscenza di altri modelli organizzativi o amministrativi, dal confronto e dal confronto con le best practice di altre città europee ed italiane che può maturare una maggiore consapevolezza nei nostri sindaci del valore di questi progetti.
La sede centrale di AICCRE – prosegue Cara – offrirà tramite la prossima Consulta Regionale per i Gemellaggi un attento screening delle opportunità e dei bandi aperti ed in scadenza informando puntualmente i Comuni. Verrà inoltre fornito ampio supporto tecnico al fine di consentire agli Enti interessati la corretta compilazione delle candidature e delle domande nonché per prendere i primi contatti con le città europee con le quali si intenda iniziare una pratica di Gemellaggio. Sempre tra i compiti della Consulta Regionale AICCRE per i Gemellaggi Europei ci sarà quello di incentivare i Comuni a dare vita ai Comitati di associazioni e cittadini destinati a partecipare lo scambio di esperienze tra le città europee interessate di volta in volta. 
I nostri tanti piccoli COMUNI – conclude Cara – hanno bisogno di aprirsi all’Europa e di assumere una dimensione nuova riuscendo a promuovere una immagine positiva e sana. Soprattutto adesso che, almeno per quanto riguarda la Provincia di Reggio Calabria, si va verso la costituzione della Città Metropolitana.
Certamente il periodo non è dei più facili per approcciarci in questo genere di modifiche istituzionali che necessiterebbero di un maggiore tempo di maturazione nella coscienza collettiva delle popolazioni amministrate. Ma diciamoci la verità, tutta questa fretta di agire per decreto senza tenere conto dell’effettiva volontà popolare da dove nasce? Semplicemente da esigenze contabili di un Governo di Tecnici.
Per carità ben venga la Città Metropolitana rappresenta sicuramente una opportunità per il futuro di tutti però ritengo che una piccola riflessione su concetti come partecipazione democratica e volontà popolare prima o poi dovrà pure essere fatta. Per questo motivo mi sono permesso di sollevare un quesito che ritengo sia quanto mai pregnate, soprattutto oggi che altre due Comuni nel reggino si aggiungono alla lunga schiera di amministrazioni poste sub iudice dalla prefettura o dalla commissione antimafia.
Prima di essere tacciato come “nemico della città” o altri simili epiteti lo chiarisco subito: ritengo l’eventuale commissariamento del Comune di Reggio Calabria il male peggiore capace di paralizzare tutto quanto oggi rappresenta l’ultimo flebile soffio di ossigeno che sta al momento facendo respirare le poche imprese supersititi e tutti il resto dei cittadini. Una paralisi da scongiurare. Ciò premesso però non si può fare finta di niente poiché nel reggino, in Calabria e più in generale nel Paese la supremazia della volontà popolare pare essere destinata a sostituirsi dal forte vento dell’antipolitica con la pretesa di pochi, pochissimi di voler decidere per molti, per la maggior parte della popolazione. Il ricorso così frequente all’istituto del commissariamento prefettizio dei Comuni rischia di allontanare definitivamente i cittadini dalla politica, ma quel che più è peggio rischia di veder mortificato il sacrosanto diritto che ognuno di noi ha di poter partecipare alla vita pubblica. Quando c’è un Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri tutto questo è sicuramente possibile. Altra cosa è quando a governare l’Ente è uno o una terna di Commissari prefettizi che ovviamente agiscono nell’assoluto rispetto delle leggi e sono lì per compiere il loro dovere senza lo spirito di iniziativa, la discrezionalità di base e la necessità di dare risposte ai propri elettori che invece (piaccia o non piaccia) caratterizza l’agire della politica. Se pensiamo quindi alla costituzione della Città Metropolitana appare chiaro che la situazione diverrebbe un po’ complicata se le previsioni del decreto emanato dal Governo Monti dovessero rimanere immutate e se, nel contempo, dovesse malauguratamente verificarsi il commissariamento del comune capoluogo deputato a guidare la fase di transizione. A quel punto, lo ripeto, a chi spetterebbe il governo della futura città metropolitana, forse ad un commissario messo lì da qualcuno e non votato dalla popolazione dei 97 comuni amministrati? Forse, quando si vuol parlare di Città Metropolitana è giunto il tempo di far riflettere un po’ la gente anche su questi aspetti. Forse, speriamo di no, un giorno, in assenza di una legittimazione popolare a suffragio universale, ogni futuro cittadino metropolitano rischierà di veder sacrificato sull’altare della ragion di stato economica il proprio diritto a scegliere chi lo deve amministrare e rappresentare in seno ad ogni assise democratica

ADICO: LE NEWS


ACQUA, LA CONSULTA SALVA IL REFERENDUM: “RESTITUITA VOCE AI CITTADINI”


21 luglio 2012
Nessuna privatizzazione di acqua e servizi pubblici locali. La Corte Costituzionale salva il Referendum dello scorso giugno. Lo fa accogliendo il ricorso presentato dalla regione Puglia. E dichiarando inammissibile l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011 con il quale, il governo Berlusconi, aveva aggirato il risultato referendario. Per il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, la Consulta “restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese”. E la sentenza della Corte blocca anche tutte le modifiche successive, comprese quelle del governo guidato da Mario Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi viola l’articolo 75 della Costituzione. Per i rappresentanti del Forum: “Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini”. Inoltre, “la sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni”. Poi la rivendicazione di una “vittoria politica”. Dopo la “straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici”.

CREMONA, MAIALI NUTRITI CON I RIFIUTI: SEQUESTRATI 2300 PROSCIUTTI DOP


20 luglio 2012
‘Trash food’. E’ questo il nome dell’indagine conclusa dai carabinieri del Nas di Cremona sul contrasto alle attività illecite per i prodotti agroalimentari made in Italy e per la tutela della salute del consumatore. L’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Mantova Antonino Condorelli, nasce nella scorsa primavera, quando nel corso di un’ispezione igienico sanitaria presso una struttura agricola del mantovano, che si occupa di allevamento di suini destinati alla produzione di prosciutti tutelati Dop (Parma, San Daniele, Modena), i militari hanno accertato che venivano stoccati ingenti quantitativi di rifiuti speciali di origine animale e vegetale, costituiti da scarti di lavorazione dell’industria alimentare (tra cui prodotti da forno, conserve e residui di prosciutti) venduti da due ditte del settore alimentare (una del mantovano e l’altra della provincia di Parma, entrambi facenti capo ad un unico titolare). Gli scarti, invece di essere trasportati ad un impianto di biogas per la produzione di energia (come previsto dalla normativa e riportato sui documenti commerciali), venivano stoccati presso l’allevamento dove venivano somministrati come mangime ai maiali allevati.
Subito sono stati sequestrati circa 750 suini e 30 tonnellate di scarti di lavorazione, pronti per essere somministrati agli animali. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che l’allevamento mantovano era inserito nelle filiere di produzione di diversi prosciutti a Denominazione di origine protetta (i cui disciplinari di produzione, approvati a livello Comunitario, prescrivono la somministrazione ai maiali di determinati alimenti che non comprendono, ovviamente, gli scarti di lavorazione dell’industria agroalimentare), e che negli ultimi 24 mesi le 2 aziende agroalimentari avevano inviato alla struttura agricola circa 250 tonnellate di rifiuti agroalimentari (con i quali si stima siano stati alimentati quasi 2mila suini e ottenuti circa 3.500 prosciutti). Il gip del tribunale di Mantova ha anche emesso un decreto di sequestro preventivo di tutte le cosce suine ottenute dagli animali allevati dall’azienda agricola mantovana e macellati negli ultimi 15 mesi. L’operazione ha consentito al Nas di Cremona di evitare che venissero distribuite oltre 1900 ‘prosciutti di Parma Dop’ e ‘prosciutti di Modena Dop’ e circa 400 ‘prosciutti San Daniele Dop’, detenuti in stagionatura da oltre 40 stabilimenti emiliani e friulani, per un valore complessivo di circa 300mila euro. I prodotti sequestrati, nel caso in cui gli accertamenti di natura sanitaria in corso dovessero certificarne l’idoneità per il consumo umano, sono comunque destinati a perdere la ‘Denominazione di origine protetta’ e ad essere venduti come prodotti agroalimentari non tutelati. Il titolare dell’allevamento è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotti non genuini, nonché, in concorso con il legale rappresentante delle 2 aziende agroalimentari, per traffico illecito di rifiuti. 
( Fonte: www.yahoo.it)

LE FESTIVITÀ NON SARANNO ACCORPATE. PROVINCE, ECCO I CRITERI DI SOPPRESSIONE


20 luglio 2012
Il governo ha deciso di non procedere all’accorpamento delle festività: “I risparmi di spesa non sono garantiti – si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri – non ci sono casi simili in Europa, e si violerebbe il principio dell’autonomia contrattuale, con il risultato di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datori di lavoro”.
Nella riunione del Cdm è stata poi varata la circolare con i criteri per la riduzione delle province. “In base ai criteri approvati – si legge – i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati”. La soppressione, ha precisato il ministro Filippo Patroni Griffi, potrà portare il numero delle province a 40 e ridurre a 10 le città metropolitane.
La soppressione delle province esistenti e la creazione delle nuove sarà realizzata “con legge”, ha precisato il ministro in conferenza stampa. “Puntiamo a concludere il processo normativo entro il 2012 – ha aggiunto precisando – ma si può fare anche prima”.
Stando ai dati Istat, in Piemonte, delle otto province attuali, sparirebbero quelle di Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio e Novara. In Lombardia dovrebbero essere accorpate quelle di Lecco, Lodi, Como, Monza Brianza, Mantova, Cremona, Sondrio e Varese. Nel Veneto rimarrebbero in vita Venezia Verona e Vicenza. Accorpamento in vista anche per Rovigo, Belluno, Padova, Treviso. In Liguria su quattro province attuali sparirebbero Savona e Imperia. In Emilia Romagna accorpate Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Piacenza. In Toscana, su 10 Province, si salverebbe solo Firenze.
In Umbria rimarrebbe solo Perugia; nelle Marche “salve” Ancona Pesaro e Urbino, nel Lazio Roma e Frosinone, in Abruzzo L’Aquila e Chieti, in Molise Campobasso, in Campania salve tutte tranne Benevento. In Basilicata rimarrebbe in vita la provincia di Potenza; in Puglia quelle di Bari, Foggia e Lecce. Infine in Calabria, da accorpare Crotone e Vibo Valentia.
A queste sono da aggiungere le province nelle Regioni speciali: in Sicilia su nove rimarranno in vita solo Palermo, Agrigento, Catania e Messina. In Sardegna rimarrà solo la Provincia di Cagliari. Infine in Friuli, su quattro province iniziali, rimarrebbero Trieste e Udine.
Le nuove Province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”). La soppressione delle Province che corrispondono alle Città metropolitane – 10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze – avverrà contestualmente alla creazione di queste (entro il primo gennaio 2014).
Intanto, è stato elaborato e approvato un documento con il quale si chiede a senatori e deputati, ai capigruppo dei partiti del senato e della camera, ai presidenti di camera e senato di stralciare l’articolo 17 del decreto sulla spending review, che dispone l’accorpamento, “per palesi fattori di incostituzionalità e per la insussistenza delle motivazioni di necessità ed urgenza”. Il documento è stato elaborato e approvato dai presidenti e dai rappresentanti delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Benevento, Chieti, Crotone, Fermo, Gorizia, Isernia, Latina, Lodi, Matera, Pescara, Piacenza, Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Savona, Teramo, Trapani, Varese, Vercelli, Vibo Valentia, Vicenza, riuniti nella sede della provincia di Benevento, alla rocca dei rettori. I presidenti chiedono anche, in via subordinata, che l’articolo 17 “venga riportato ad una dimensione di provvedimento di spesa e che vengano individuati gli obiettivi di carattere economico da raggiungere, affidando agli enti locali ed alle regioni l’iniziativa dell’adozione degli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi”. Anche il Presidente dell’upi, Giuseppe Castiglione, ha chiesto che il processo di riforma istituzionale venga condiviso con i territori.
 fonte: corriere.it

RITARDI E BAGAGLI SMARRITI, TEMPO DI “VACANZA INFORMATA”: VADEMECUM ALLA PARTENZA, ASSISTENZA ADICO AL RITORNO


20 luglio 2012
Associazione Difesa Consumatori lancia la nuova iniziativa sui disservizi aeroportuali: informazioni prima delle ferie e consulenza preferenziale in caso di problemi una volta rientrati a casa.
In estate 1 problema su 3 è legato alle ferie. Volo Windjet cancellato, il sostitutivo parte con 4 ore di ritardo: «Risarcibili 250 euro a passeggero»
Estate dopo estate, cresce il numero delle persone che si rivolgono – spesso per la prima volta – ad Adico Associazione Difesa Consumatori denunciando problemi legati alle vacanze, e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela: secondo Adico, 1 vacanziero su 5 si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta dei casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfiora l’1 ogni 3. Problemi come quello che ha interessato Antonella Martin, viaggiatrice veneziana, con un problema con WindJet: ecco perché Adico ha deciso di lanciare per l’estate 2012 la campagna “Vacanza informata”, pensata per garantire una partenza serena.
“Vacanza informata” è un progetto in due fasi: la prima mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda invece, che si attiva al ritorno, prevede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema legato al trasporto aereo. Gli uffici di Adico infatti restano aperti tutta l’estate proprio per non lasciare nessuno da solo.
«Stiamo predisponendo un vademecum contenente le informazioni essenziali, che rispondano alle domande e ai problemi più comuni e purtroppo più diffusi: overbooking, e quindi imbarco negato, ritardi, bagagli smarriti – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – Questa guida verrà distribuita o inviata via mail gratuitamente a tutti i nuovi soci, per consentire loro di informarsi con un testo chiaro ed essenziale. E chi dovesse avere problemi nel corso della vacanza, al ritorno potrà contattarci con la sicurezza che il nostro ufficio legale, anche ad agosto, sarà a sua disposizione». Si potrà scegliere tra la consulenza in appuntamento telefonico o di persona nella sede di Venezia Mestre, oppure la modulistica gratuita per chiedere il risarcimento danni da vacanza rovinata.
La scelta di concentrarsi sui disservizi aeroportuali naturalmente non esclude tutte le altre questioni legate alle vacanze (da aspettative deluse sui servizi di un hotel o di un villaggio turistico, a problemi con agenzie di viaggio fino a truffe sulle prenotazioni online, solo per fare qualche esempio): Adico resta a disposizione per fornire informazioni e assistenza su ogni questione che leda i diritti dei consumatori allo sportello di via Volturno 33 a Mestre, all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it o chiamando lo 041.5349637.
Come ha fatto la signora Antonella Martin, che si è rivolta ad Adico per un problema con la compagnia aerea WindJet: volo di ritorno cancellato, e volo sostitutivo partito con quasi 4 ore di ritardo. Il tutto con assistenza giudicata molto carente. Il 13 aprile scorso ha acquistato 6 biglietti andata e ritorno da Venezia a Catania con WindJet, per un valore complessivo di 948,36 euro, per voli rispettivamente del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto liscio: i problemi sono con il volo di ritorno.
«Quattro giorni prima del ritorno, il 26 giugno, WindJet ci ha inviato un sms per dirci che il volo delle 6.40 di mattina dell’1 luglio era stato cancellato, e invitandoci a prendere contatti con il loro servizio clienti per capire cosa fare – spiega la viaggiatrice veneziana – dopo un’intera giornata a cercare di contattarli, e quindi sottratta di fatto alla vacanza, alla fine riusciamo a parlare con un operatore solo attraverso il numero a pagamento che troviamo sul sito, e ci viene proposto un altro volo sempre per l’1 luglio, ma alle 12.50».
La compagnia arriva in aeroporto la mattina presto, dovendo riconsegnare l’auto presa a noleggio entro le 8.30 per evitare di pagare un ulteriore giorno di servizio. Alle 11, all’apertura del check in, la seconda brutta sorpresa: la partenza del volo è spostate alle 15. Alle 12, il nuovo orario comunicato è alle 15.50. In realtà a quell’ora inizierà appena l’imbarco, e l’aereo si staccherà dalla pista di Catania solo alle 16.30 passate.
«Sottolineo come nel periodo di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita – racconta ancora la signora Martin – quindi ci siamo rivolti ad Adico perché riteniamo che i nostri diritti siano stati lesi, e quindi per capire se ci sono i margini per un risarcimento». L’ufficio legale dell’Associazione ha fatto subito partire una lettera di diffida alla compagnia aerea low cost (che tra l’altro non naviga affatto in buone acque, essendo in fase di liquidazione): «Per tratte inferiori ai 1.500 chilometri e con preavviso di cancellazione del volo inferiore ai 7 giorni, la normativa in vigore prevede una somma a compensazione pecuniaria pari a 250 euro a passeggero» spiegano dall’ufficio legale di Adico.

CONFCOMMERCIO, PRESSIONE FISCALE AL 55%. TASSE EVASE PER 154 MILIARDI, 17,5% DEL PIL


19 luglio 2012
L’Italia registra il “record mondiale” nella pressione fiscale effettiva – cioè il peso fiscale che grava sui contribuenti in regola – che si attesta al 55% del Pil: gli italiani sono infatti uno dei popoli che paga più tasse. E’ quanto sostiene l’Ufficio Studi di Confcommercio nella “Nota sulle determinanti dell’economia sommersa”. Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio, la pressione fiscale apparente (cioè data dal rapporto tra gettito e Pil così come queste grandezze vengono osservate) nel 2012 è pari al 45,2%. L’Italia si posiziona così al quinto posto sui 35 paesi considerati, dietro Danimarca (47,4%), Francia (46,3%), Svezia (45,8%) e Belgio (45,8%).
Pressione record. Il nostro Paese, sottolinea Confcommercio, “supera anche molti paesi nordici, quelli dello Stato sociale funzionante. Si colloca sopra le medie europee e stacca di cinque punti percentuali assoluti la Germania (40,4%), di sette il Regno Unito (38,1%) di dodici la Spagna (32,9%), di quindici il Giappone (30,6%) e di quasi venti gli Stati Uniti (26,3%). Nel rapporto si evidenzia quindi come “nonostante un elevato livello di economia sommersa, gli italiani siano un popolo di pagatori di tasse, tra i maggiori pagatori al mondo”. Secondo Confcommercio, “il record mondiale dell’Italia nella pressione fiscale effettiva dipende più dall’elevato livello di sommerso economico che dall’elevato livello delle aliquote legali”.
Campioni di evasione. Numeri che portano l’Italia in cima alle classifiche mondiali per il valore dell’economia sommersa, che è pari al 17,5% del Pil con imposte evase per 154 miliardi di euro. Per il 2008 “l’Italia presenta un tasso di sommerso più che doppio rispetto al Regno Unito (8,1%), tra cinque e sei volte quello francese (3,9%), otto volte il tasso di sommerso stimato per il Canada”. Osservando i dati degli anni passati, solo per Messico e Spagna si hanno tassi di economia sommersa in doppia cifra ma comunque inferiori di circa un terzo rispetto ai valori dell’Italia. I dati dei paesi “più virtuosi”, sottolinea Confcommercio, quelli del Nord-Europa, “non sono affatto aggiornati e risalgono invece al 2000″ mentre la Germania calcola il sommerso ma non pubblica statistiche e quindi non figura nella classifica.
Servizi pubblici scadenti. Il problema – secondo Confcommercio – è proprio italiano perché se la percezione dei servizi pubblici arrivasse ai livelli del Belgio, o l’efficienza e l’efficacia del sistema giudiziario si portasse sugli standard degli Stati Uniti, o ancora la pressione fiscale si riducesse ai livelli della Spagna, allora il tasso del sommerso crollerebbe dall’attuale 17,5% al 12-13% e il prelievo fiscale scenderebbe. Secondo Confcommercio, l’Italia si posiziona al 25esimo posto su 26 paesi considerati per la percezione dell’output pubblico (sanità, infrastrutture, istruzione) e questo determina “un più elevato tasso di evasione, a parità di altre condizioni”. Anche il costo dell’adempimento spontaneo “impatta sulla scelta di nascondere imponibile e imposte al fisco”: in questo l’Italia si colloca al 23esimo posto in classifica su 25 paesi considerati. Stesso discorso se ci spostassimo su valori paragonabili a quegli degli Usa per efficienza e efficacia del sistema giudiziario: “Il tasso di evasione crollerebbe al 12,2%, l’imposta recuperata e distribuita ai contribuenti in regola sarebbe pari a 56 miliardi di euro, le aliquote legali su tutti i tributi potrebbero ridursi di quasi l’8%”. Nell’ipotesi poi di una pressione fiscale “che si riducesse del 17,3%, a livello spagnolo, il tasso di sommerso si ridurrebbe di 1,5 punti percentuali assoluti implicando un’emersione di imposta evasa pari a 16 miliardi di euro”.
Le reazioni. “C’è una maggioranza silenziosa che non evade, che sopporta una pressione fiscale del 55% e in qualche caso anche di più”. E’ quanto ha affermato il diretto dell’agenzia delle entrate, Attilio Befera, aggiungendo, nel corso di un convegno alla Confcommercio, che “qualche imprenditore mi ha parlato anche del 70%”. Il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, si augura che “nel corso della discussione parlamentare del disegno di legge delega per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita venga recuperata l’ipotesi dell’istituzione del cosiddetto fondo per il taglio delle tasse, alimentato da almeno una quota parte dei risultati della lotta all’evasione ed all’elusione”.
 fonte: repubblica.it


ReggioNonTace: Quale battaglia? Quale vittoria? E di chi?


La sentenza del TAR, che obbliga il Sindaco di Reggio Calabria a convocare l’Assemblea richiesta da 845 cittadini, a norma dell’art. 2 dello Statuto Comunale, è una sicura vittoria della democrazia e della legalità. Vittoria della democrazia perché stabilisce autorevolmente che le Istituzioni dello Stato, a qualunque livello, devono rispondere alle richieste dei cittadini. Non c’è una facoltà di non rispondere, non c’è posto per il silenzio! Vittoria della legalità perché sarebbe stato molto grave poter disattendere impunemente un chiarissimo articolo di uno Statuto, a fronte d’una richiesta avanzata nel rispetto delle relative norme e procedure.
Ma ciò che rende oggi particolarmente contento il movimento ReggioNonTace va ben oltre il fatto specifico. È piuttosto aver potuto sperimentare, in un contesto difficile come il nostro, che non è vero che non valga la pena, per persone comuni come siamo tutti noi, lottare per obiettivi importanti. Che non è vero che i muri di gomma siano invalicabili e che niente possa mai cambiare. Ancora: che per cambiare qualcosa ci si debba caso mai avvalere di scorciatoie, sistemi e poteri analoghi a quelli ai quali ci s’oppone, per cui in realtà non c’è alcun cambiamento, ma solo uno scontro a chi è più forte.
In questo caso, invece, con la sola pressione della fiducia e della convinzione in ciò in cui si crede, coloro che normalmente sono i più deboli, i cittadini, vedono riconosciute le loro ragioni verso chi normalmente è più forte, il potere politico.
È questo il metodo, è questa la strada che sin dall’inizio abbiamo percorso e vogliamo continuare a percorrere. Ed è bello vedere e poter dire a tutti che non è un’utopia. Incalzando le Istituzioni perché adempiano pienamente ai loro doveri a tutela del bene comune, abbiamo interpretato così quanto c’eravamo impegnati a realizzare lo scorso anno, col Patto coi politici alla luce del sole, quando promettemmo che avremmo monitorato l’operato degli eletti e denunciato pubblicamente il mancato rispetto di qualcuno degli impegni assunti.
Questa vittoria contro la sfiducia lancia due messaggi importantissimi in due direzioni diverse e complementari. Uno agli amministratori: che cambino il loro modo di fare politica, scegliendo come interlocutori privilegiati i cittadini; unico modo per veramente resistere a pressioni e condizionamenti al di fuori della legge. Un altro ai cittadini stessi: che si assumano finalmente la responsabilità d’una partecipazione attiva, alla cui assenza si devono le prevaricazioni e le disfunzioni di chi governa.
Nel ribadire il nostro spirito costruttivo – nonostante le tante cose non vere dette e scritte su di noi fino a questi giorni da esponenti della giunta – invitiamo il Sindaco a stabilire al più presto la data di convocazione dell’Assemblea, convocando preventivamente – come da Statuto – il programma, il luogo e i modi di pubblicizzazione. Poiché a fine agosto scade il termine della presentazione del bilancio preventivo 2012, riteniamo che la data per l’Assemblea non debba superare il 10 agosto, per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini alla formulazione del bilancio stesso. Da parte nostra, noi rinunciamo alla prevista Assemblea del 29 luglio.
Nel caso, poi, la convocazione del Sindaco tardasse troppo, saremo noi a creare un’occasione per discutere pubblicamente del bilancio entro il 10 agosto.


ARGOMENTI CHE REGGIONONTACE INTENDE DISCUTERE ALL’ASSEMBLEA PUBBLICA SUI TEMI DELLA LEGALITA’, DELLA TRASPAREZA E DELLA PARTECIPAZIONE

Gli argomenti sono già oggetto di discussione sul FORUM DELLA PARTECIPAZIONE
E’ possibile a tutti i cittadini parteciparvi accedendo al FORUM dal sito www.reggionotace.it

PARTECIPAZIONE POPOLARE (art.11-12-13-14-20 dello Statuto Comunale)
1.        ISTITUZIONE ALBO ASSOCIAZIONI CHE OPERANO SUL TERRITORIO COMUNALE, diviso per settori e senza termini di chiusura dell’avviso;
2.        ISTITUZIONE CONSULTE delle ASSOCIAZIONI per ciascun assessorato o servizio delegato
3.        CONFERENZA ANNUALE SULL’ATTIVITA’ COMPLESSIVA DELL’AMMINISTRAZIONE, preliminare alla formazione del BILANCIO PREVENTIVO a cui partecipano ASSOCIAZIONI-CONSULTE
4.        PUBBLICITA’ DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI:
a.        PUBBLICAZIONE BOLLETTINO BIMESTRALE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI;
b.       PUBBLICAZIONE SEMESTRALE DELLE DELIBERE DEL CONSIGLIO, DELLA GIUNTA, DEGLI ENTI E DELLE AZIENDA PARTECIPATE, delle ordinanze sindacali; degli atti riguardanti i concorsi, gli appalti ed i contratti stipulati, anche se sotto forma di accordi procedimentali, dell'elenco dei beneficiari di contributi o altre forme di intervento; degli incarichi conferiti a professionisti o persone estranee all'amministrazione; le licenze e le concessioni.
c.        PUBBLICAZIONE DEL BOLLETTINO SPECIALE RIASSUNTIVO dei precedenti, che contenga altresì l'indicazione della dotazione organica dell'ente e dei posti vacanti, l'organizzazione degli uffici e dei servizi, l'inventario aggiornato dei beni immobiliari di proprietà e di quelli destinati ad uso pubblico, i contenuti fondamentali del bilancio, nonché la dichiarazione prevista dalla legge sullo stato patrimoniale dei consiglieri comunali
d.       INFORMAZIONE TELEMATICA (si propone la DIRETTA STREAMING DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO E DELLE COMMISSIONI CONSILIARI)
e.        ASSEMBLEA PUBBLICA ANNUALE SUI PROBLEMI DELL’INFANZIA, DEI MINORI, DEI GIOVANI E DEGLI ANZIANI.

N.B.: Art. 11: Si dà atto che è stato istituito l’Albo delle Associazioni, ma che, inopportunamente, l’iscrizione allo stesso è stata limitata da un termine che ha fissato al 31/12 u.s. la possibilità di presentare apposita istanza, impedendo così l’inserimento di nuove realtà associative e/o di chi, all’epoca, non ne avesse avuto notizia.
Art. 12: le consulte che, ad oggi,  risultano istituite dal Comune di Reggio Calabria si presentano  prive di concreta operatività ed efficacia.

Si ritiene che, in una prospettiva evolutiva delle relazioni tra pubblica Amministrazione e cittadini, la mancata o non compiuta attuazione delle norme statutarie e regolamentari relative agli istituti di partecipazione popolare costituisca un grave deficit di democrazia.

TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
Si rileva che i seguenti articoli non hanno applicazione o compiuta attuazione:
5.        Art. 116 – CONTROLLO DI GESTIONE, con BILANCIO PREVENTIVO DEFINITO PER OBIETTIVI, REDATTO IN BASE A CRITERI, STANDARDS E PARAMETRI PREVENTIVAMENTE CONDIVISI
6.        Art. 23 – COMUNICAZIONE ALLE ASSOCIAZIONI INTERESSATE REGOLARMENTE ISCRITTE ALL’ALBO DELL’INIZIO DEL PROCEDIMENTO

Al fine di rendere più trasparente l’azione amministrativa, si propone inoltre:
7.        BILANCIO PARTECIPATIVO E SOCIALE,  INDICAZIONE DETTAGLIATA DEGLI OBIETTIVI PREVISTI E CONSEGUITI (PUBBLICAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE SUL SITO DEL COMUNE, IN PAGINE WEB FACILMENTE CONSULTABILI, RISULTATI BEN EVIDENZIATI)
8.        BILANCIO CONSUNTIVO DA APPROVARE ENTRO 6 MESI DALLA CHIUSURA DELL’ANNO DI RIFERIMENTO, PENA LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO
9.        APPROVAZIONE NEI TERMINI STATUTARI DEL BILANCIO PREVENTIVO SECONDO L’ITER PREVISTO DALLO STATUTO COMUNALE, PENA DECADENZA DEL CONSIGLIO (RICORSO AD EVENTUALI PROROGHE GOVERNATIVE SOLO IN CASI ECCEZIONALI E MOTIVATI)
10.     REGOLAMENTO PUBBLICO SULLE MODALITA’ DI PAGAMENTO DEGLI IMPEGNI DI SPESA COMUNALI (PRIORITA’ E TERMINI DEFINITI PER TIPOLOGIA DI SPESA)
11.      
12.     ELENCO PUBBLICO CRONOLOGICO DEI CREDITORI DELL’AMMINISTRAZIONE, CON ESTREMI IMPEGNO DI SPESA (DATA, OGGETTO, RIF.MANDATO), E DATA PREVISTA DI PAGAMENTO
13.     ARCHIVIO PUBBLICO DEI PAGAMENTI EFFETTUATI DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE (BENEFICIARI, OGGETTO, ESTREMI IMPEGNO DI SPESA, DATA PAGAMENTO)

Gli effetti di tali inadempienze e/o lacune appaiono particolarmente gravi, considerato che la trasparenza amministrativa è il più efficace strumento per mettere al riparo gli amministratori pubblici da indebite ingerenze e pressioni esterne.

LEGALITA’
I sottoscrittori della presente chiedono all’amministrazione comunale:
14.     IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE A COSTITUIRSI PARTE CIVILE IN PROCEDIMENTI CONTRO SOGGETTI IMPUTATI DI REATI COMMESSI A DANNO DEL COMUNE DI REGGIO CALABRIA
15.     INDIVIDUAZIONE DI MISURE ATTE A INDENNIZZARE I SOGGETTI, IN PARTICOLARE QUELLI PIU’ DEBOLI (BAMBINI, ANZIANI, DISABILI, FAMIGLIE NUMEROSE, FAMIGLIE AFFIDATARIE DI MINORI, DISOCCUPATI, COOPERATIVE SOCIALI, OPERATORI DI COOPERATIVE SOCIALI, DI SOCIETA’ MISTE, ECC.)  DANNEGGIATI DA DISFUNZIONI AMMINISTRATIVE DI QUALSIASI GENERE DA CUI DERIVINO RITARDI NEI PAGAMENTI DI SERVIZI EROGATI AGLI/DAGLI STESSI
16.     CODICE ETICO DELIBERATO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E SOTTOSCRITTO DAI COMPONENTI LA GIUNTA IN BASE AL QUALE SI PREVEDA ESPRESSAMENTE:
    1. IL SUPPORTO INCONDIZIONATO ALLA MAGISTRATURA PER QUALSIASI ATTIVITA’ INVESTIGATIVA;
    2. LA DECADENZA DEL SINDACO E/O DEGLI ASSESSORI, OLTRE CHE NEI CASI GIA’ PREVISTI DALLA LEGGE, NEL CASO IN CUI DA INDAGINI DELLA MAGISTRATURA EMERGANO RAPPORTI CON LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA;
17.     CONTROLLI ANTIMAFIA COSTANTI (ANNUALI) SU TUTTE LE SOCIETA’ PARTECIPATE, SUI RELATIVI FORNITORI, SUI DIPENDENTI DELLE STESSE E, NEL CASO IN CUI I CONTROLLI DIANO RISULTATI POSITIVI, VERIFICA DEI PROCEDIMENTI DA CUI NE E’ DERIVATA L’ASSUNZIONE/APPALTO DI SERVIZIO ED EVENTUALE RECESSO
18.     ADOZIONE DI UN REGOLAMENTO PER L’ASSEGNAZIONE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA.

Reggio Calabria: arrestato Antonino Sergi, detto "il dottore"


  Nella serata di ieri, personale della Squadra Mobile, ha tratto in arresto SERGI Antonino, aliasil dottore”, nato a Fiumara il 05.10.1948, residente in Reggio Calabria, pregiudicato, sottoposto arresti domiciliari, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria  a conclusione di un’articolata attività di indagine del predetto Ufficio,in quanto responsabile, in concorso con persona rimasta ignota, dei delitti di furto aggravato dal mezzo fraudolento, commesso con destrezza e dall’avere profittato della minorata capacità di difesa dell’anziana vittima, dall’avere simulato la qualità di incaricato di un pubblico servizio, nella specie medico in servizio presso il locale ospedale Morelli; nonché responsabile di avere commesso il delitto di cui sopra evadendo dal regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto.
            Preliminarmente deve dirsi che il presente provvedimento restrittivo cautelare, scaturito a conclusione di una laboriosa attività di indagine condotta dagli investigatori della Squadra Mobile, prendeva le mosse da una dettagliata denuncia di un’anziana donna, la quale evidenziava che, la mattina del 22 marzo u.s., mentre era in attesa alla fermata dell’autobus di questo Viale Europa, veniva avvicinata da un soggetto, rimasto ignoto, che le chiedeva se conoscesse un’associazione di beneficenza, con sede in Reggio Calabria, cui devolvere una somma di denaro. Immediatamente si intrometteva nel dialogo il SERGI che, affermando di essere un medico in servizio presso l’ospedale Morelli e di occuparsi in particolare del trasferimento di medicinali in Africa, asseriva di conoscere la onlus cercata dal suo complice, offrendosi nella circostanza di accompagnarlo nella relativa sede, insieme alla vittima designata. Dopo che il complice del SERGI aveva manifestato l’intenzione di devolvere del denaro, previo giuramento di fedeltà, ad un’associazione con sede nel quartiere cittadino di Sant’Antonio, di cui si occupava lo stesso SERGI, anche l’anziana vittima manifestava la volontà di fare altrettanto per aiutare la propria nuora, in quanto bisognosa perché vedova e madre di tre figli minorenni. A quel punto il SERGI, fingendo di contattare telefonicamente per un appuntamento un notaio che avrebbe curato celermente la redazione degli atti, unitamente al proprio complice, avvertiva la vittima che per assicurare la certezza del trasferimento del denaro in favore della nuora tramite la onlus, avrebbe dovuto aprire un apposito conto corrente, depositando la somma che la vittima intendeva devolvere. Pertanto, la vittima prelevava dalla propria abitazione i risparmi ammontanti alla somma di 10200,00 euro in contanti e li consegnava al “medico”, il quale, sempre unitamente al proprio complice, accompagnava la vittima prima presso un tabacchino alfine di acquistare una marca da bollo necessaria per gli atti da formalizzare successivamente dal notaio. Ma, una volta che la vittima scendeva dall’auto dei due malfattori, gli stessi si allontanavano portando via il denaro che la vittima aveva incautamente lasciato a bordo della loro vettura.

           Considerato il modus operandi attuato dai malfattori, alla vittima veniva fatto visionare un apposito album fotografico contenente tra le altre la foto del SERGI, in quanto noto a questi uffici per essere un soggetto dedito a truffe particolarmente articolate, quale quella patita dall’anziana signora. Quest’ultima, infatti, premiando lo sforzo investigativo compiuto dal personale della Squadra Mobile, senza alcuna esitazione, mostrava di riconoscere la foto riproducente l’effige del SERGI, precisando, nell’occasione, di avere notato che il malfattore fosse privo di un molare nella parte sinistra dell’arcata dentaria superiore. Al che, personale di quest’Ufficio, in nel corso di una mirata perquisizione presso l’abitazione del SERGI, aveva modo di appurare quanto dichiarato dalla vittima. Immediatamente, il personale operante conduceva negli uffici della Questura il SERGI e la persona offesa procedeva alla sua individuazione personale, riconoscendolo, attraverso un vetro-specchio, per ben tre volte, fra le persone presenti, nonostante cambiassero posizione. Pertanto, acquisiti sufficienti e decisivi elementi a carico del SERGI, veniva deferito all’autorità giusdiziaria per i reati commessi, contestando al medesimo anche l’aggravante di avere perpetrato il descritto delitto anche evadendo dagli arresti domiciliari cui il reo era sottoposto, nell’ambito di altro procedimento penale, in ordine al reato di partecipazione ad associazione a delinquere dedita alla commissione di reati contro il patrimonio, misura che aveva ottenuto dopo l’originaria ordinanza di custodia cautelare in carcere.

             Pertanto, in esecuzione del provvedimento emesso all’esito delle indagini esperite dalla Squadra Mobile, al SERGI, già sindaco di Fiumara e pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, veniva revocata la misura degli arresti domiciliari e tratto nuovamente in arresto, quindi associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

            Al fine di scongiurare altri fatti analoghi si invitano, pertanto, tutti i cittadini  a segnalare alle Forze dell’Ordine eventuali casi simili o comunque dubbi.

Bagnara (RC): arrestata Gina Elena Chilianu


Nella serata di ieri, nella frazione Porelli di Bagnara Calabra (RC), personale del Commissariato P.S. di Villa San Giovanni (RC), diretto dal Vice Questore Aggiunto dr. Vicenzo CIMINO, traeva in arresto, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso, in data 16/07/2012, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, CHILIANU Gina Elena, nata in MUN MANGALIA JUD COSTANZA (ROMANIA) il 28/01/1987, domiciliata in Bagnara Calabra (RC), destinataria di una condanna alla pena della reclusione di anni 3 oltre che al pagamento della pena pecuniaria di € 600,00, perché ritenuta responsabile dei reati di rapina ed estorsione commessi in data 20/11/2010 in Campo Calabro in danno di una anziana persona.
La condanna, inflitta con Sentenza del GUP presso il Tribunale di Reggio Calabria il 23/03/2011, è stata  confermata dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria con Sentenza del 14/10/2011 ed è divenuta definitiva il 20/5/2012 con ordinanza di inammissibilità del ricorso emessa dalla Suprema Corte di Cassazione. Rintracciata presso il proprio domicilio, dopo le incombenze di rito, la CHILIANU è stata ristretta presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria per l’espiazione della pena residua di anni 2 mesi 1 e giorni 5 di reclusione, per come disposto dall’Autorità Giudiziaria. 

venerdì 20 luglio 2012

US CATANZARO - NOTIZIARIO DAL RITIRO




CITTANOVA (RC) - 20 LUG 2012 - Prosegue la preparazione pre-campionato per le Aquile di Ciccio Cozza, in ritiro a Cittanova. Il programma di oggi ha previsto una doppia seduta di lavoro allo stadio Elvio Guida di Polistena. La squadra giallorossa si è allenata sul campo di gioco, svolgendo prevalentemente preparazione atletica e lavoro tecnico-tattico. 
La seduta mattutina è iniziata con una fase di riscaldamento tecnico guidata dall'allenatore in seconda Massimo D'Urso, per poi passare al lavoro di preparazione atletica curato da Rosario Scarfone, con tre serie di corsa da dieci minuti con variazione di velocità. Al temine, si è passati al lavoro tattico, con un undici contro zero agli ordini del mister Ciccio Cozza. 
Nel pomeriggio la squadra ha lavorato al piano tecnico-tattico. Dopo il riscaldamento curato da Rosario Scarfone, gli atleti sono stati tutti impegnati con l'undici contro zero, per il quale il mister Cozza ha curato la fase di possesso palla e offensiva, mentre D'Urso si è occupato dei movimenti in fase difensiva e di non possesso. Ancora a parte si sono allenati il portiere Pisseri e il difensore Accursi, affidati alle cure di Demetrio Brancati. I portieri invece sono allenati da Antonio Laserra.  
Morale alto nella truppa giallorossa, e in serata si attende l'arrivo a Cittanova, sede del ritiro, del bomber Simone Masini, tornato in prestito al Catanzaro in seguito alla chiusura dell'accordo con l'Ascoli. 

REGGIO CALABRIA: LEGALE SCOPELLITI, SIAMO SERENI, DIMOSTREREMO ESTRANEITA'

Reggio Calabria, 20 lug. - (Adnkronos) - La notizia del rinvio a giudizio del governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, che avrebbe commesso al tempo in cui ricopriva la carica di sindaco a Reggio Calabria, e' stata accolta dal suo legale, Aldo Labate, con "massima serenita'". "Non e' l'udienza preliminare la sede giuridica adatta a risolvere un procedimento di questo tipo - spiega all'Adnkronos Labate - Il processo va aspprofondito in dibattimento. Siamo convinti che dimostreremo l'estraneita' di Scopelliti".

REGGIO CALABRIA: SCOPELLITI RINVIATO A GIUDIZIO PER ABUSO D'UFFICIO E FALSO

Reggio Calabria, 20 lug. (Adnkronos) - Il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e' stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, commessi al tempo in cui ricopriva la carica di sindaco a Reggio Calabria. La decisione e' stata presa dal gup Antonio Lagana' alla fine dell'udienza preliminare che si e' svolta oggi a Reggio Calabria. Scopelliti comparira' davanti al Tribunale il prossimo 7 novembre insieme ai tre revisori dei conti che devono rispondere di falso in atto pubblico per presunte irregolarita' nei bilanci 2008-2010 del Comune di Reggio Calabria.

Legambiente RC: L’UNIVERSITA’ BRUCIA … MA NON SI INFIAMMA !


In queste settimane ampie porzioni del nostro territorio sono state devastate dai roghi, con gravi problemi per gli operatori antincendi dovuti ai ritardi inspiegabili della Regione Calabria nel predisporre il Piano per la prevenzione degli incendi e le convenzioni per i mezzi aerei e le fondamentali squadre di spegnimento a terra all’avvicinarsi della stagione in cui da sempre i nostri territori vengono percorsi dal fuoco.

Come Legambiente ha tempestivamente denunciato, proprio a ridosso della città come ogni anno si è ripetuto il “rito sacrificale” di un’area pregiatissima del nostro territorio cittadino: la Collina di Pentimele. Gli incendi continuano a distruggere quel po’ di vegetazione che è rimasta, ma quel che lascia più da pensare è il silenzio dell’Università, che quest’anno più del passato è stata assediata dalle fiamme, che sembrerebbe siano state anche causa di notevoli disservizi. Insomma, l’Università brucia, ma non s’infiamma!

Ci domandiamo: è possibile che un centro di formazione e di ricerca come L’Università Mediterranea rimanga inerme e silenzioso di fronte al ripetersi di questo scempio, con le sue facoltà di Agraria, Ingegneria e Architettura, tutte dedicate alle scienze del territorio, che dovrebbero in realtà costituire una sorta di “presidio” della Collina stessa, che rientra tra l’altro tra le aree SIC e ZPS, istituite dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Ambiente, e andrebbe quindi sottoposta a particolare tutela?

Ma, soprattutto la facoltà d’Agraria con i suoi numerosi Corsi riguardanti in modo specifico queste tematiche, non dovrebbe sollecitare il Comune per avere affidata una parte della Collina per approntare un orto botanico mediterraneo anche a difesa del suo patrimonio arboreo e del habitat naturale?
Le facoltà di Architettura e di Ingegneria non dovrebbero sollecitare la realizzazione del Parco Urbano della Collina di Pentimele, progetto rivendicato ormai da troppi anni da Legambiente e dai cittadini reggini, ma colpevolmente abbandonato dall’Amministrazione Comunale, che sottrarrebbe certamente l’area non solo alle fiamme prima e alle frane poi, ma soprattutto al successivo e sempre più invasivo cemento della speculazione?
Insomma, forse ci si aspetterebbe che l’Università iniziasse a diventare effettivamente un agenzia al servizio della città offrendo, per esempio, un efficace piano per la prevenzione degli incendi, un laboratorio di ricerca multidisciplinare sul sito che possa costituire anche un presidio contro gli scempi di questo territorio naturalisticamente e paessaggisticamente unico e, non ultimo, una sinergia con il Comune attraverso la delimitazione delle aree percorse dai roghi in modo tale che non ci siano alibi all’apposizione dei vincoli previsti dalla legge quadro n. 353/2000 in materia di incendi boschivi come deterrente agli incendi di natura dolosa e strumento fondamentale contro la speculazione (tali aree non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno 15 anni; non possono ospitare edifici e infrastrutture per almeno dieci anni; è vietata per dieci anni l’attività di pascolo e la caccia), e attraverso una campagna di sensibilizzazione che aiuti il Comune che per legge dovrebbe intimare ai proprietari dei numerosi terreni ormai abbandonati di provvedere per tempo alla loro pulizia dalla vegetazione infestante così che non costituisca pericolo per i fondi confinanti e per la collettività.
Insomma, sarebbe ora che ognuno facesse la propria parte a difesa di uno straordinario patrimonio comune.

SERVIZIO DI SORVEGLIANZA IDRAULICA: si consolida la sinergia tra l’AFor e l’Autorità di Bacino Regionale


I vertici dell’Afor e dell’Autorità di Bacino Regionale hanno riunito il personale del Servizio di Sorveglianza idraulica di Catanzaro e Crotone nella splendida cornice del Parco delle Biodiversità di Catanzaro. L’incontro, che fa seguito a quelli tenutisi a Cosenza e  Vibo, è il terzo di una serie di appuntamenti provinciali volti a rafforzare la sinergia tra i due Enti allo scopo di perfezionare l’attività del Servizio. Al cospetto della vasta platea, l’Ing. Pierluigi Mancuso, Commissario Liquidatore dell’ Afor, e l’Ing. Salvatore Siviglia, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Regionale e Coordinatore del Servizio, insieme a Francesco Tarsia, Direttore Generale Afor, hanno aperto i lavori evidenziando che l’intesa tra gli Enti coinvolti  inaugura un nuovo modus operandi teso a rendere più incisiva l’azione del Governo regionale. In una regione vessata dal dissesto idrogeologico, l’attività dei Sorveglianti è fondamentale per l’individuazione e la programmazione degli interventi di mitigazione del rischio: in seguito al censimento degli sversamenti abusivi si programmano gli interventi di tutela delle coste e delle acque marine, ed è tramite la scansione delle aste fluviali che vengono rilevate le opere di interesse strategico, la cui manutenzione è affidata alla manodopera idraulico-forestale. Per finanziare gli interventi necessari,  tutti i soggetti che hanno competenza sulla difesa del suolo stanno lavorando all’ individuazione di fondi Por per predisporre un Piano di lavoro adeguato, alla base del quale ci sono le schede redatte dai Sorveglianti idraulici. Tutto ciò risulta essere  fondamentale perché volto all’adeguamento alla normativa europea: oltre all’aggiornamento del Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico (PAI) è necessario uniformarsi alla direttiva sulle alluvioni, che prevede  la redazione - da parte dell’ Autorità di Bacino - entro giugno 2013 delle carte di vulnerabilità del territorio, a cui seguiranno quelle del rischio. Per completare le informazioni riportate nelle schede di monitoraggio, nel corso dell’incontro è stata consegnata la strumentazione per l’attività (consistente in una macchina fotografica ed un apparecchio GPS), a cui ha fatto seguito un breve corso di formazione per l’utilizzo, tenuto dagli Ing. ri Domenico Ciocci, Dario Tricoli e Olga Saraco.
A dibattito concluso, i sorveglianti idraulici hanno colto l’occasione per  manifestare le difficoltà nello svolgimento del loro lavoro: infatti, pur condividendo  l’importanza dei progetti in via di realizzazione, hanno evidenziato le loro difficoltà quotidiane causate da reiterati ritardi  nel pagamento delle loro spettanze ed hanno chiesto l’adeguamento del loro stato giuridico ed economico.

                                                                      
                                                           Ing. Pierluigi Mancuso –Commissario Liquidatore Afor

US CATANZARO - RITORNA SIMONE MASINI

CATANZARO – 20 LUG 2012 - La società U.S. Catanzaro comunica di avere raggiunto l’accordo con la società Ascoli Calcio e con il calciatore Simone Masini, che ritorna con la formula del prestito dalla società marchigiana, proprietaria del cartellino. L’attaccante, pronto a raggiungere il ritiro di Cittanova, vestirà anche nella prossima stagione la maglia giallorossa dopo essere stato, con i suoi ventuno gol, uno dei trascinatori delle Aquile verso la promozione in Prima Divisione. Particolarmente soddisfatto il presidente giallorosso Giuseppe Cosentino: “Riportando Masini a Catanzaro – ha detto – abbiamo voluto fare un grande regalo ai tifosi giallorossi, mettendo a disposizione di mister Cozza un tandem d’attacco che nella scorsa stagione ha dominato la classifica del  girone. Il nostro Masini e Fioretti, con la maglia del Gavorrano, hanno segnato complessivamente 55 reti: uno straordinario potenziale per il terminale offensivo della squadra che abbiamo costruito per giocare da protagonisti il campionato di Prima divisione e puntare ad un nuovo salto di categoria. Anche il ritorno di Masini – ha rimarcato Cosentino –, che come tutti sanno gode di un ingaggio particolarmente oneroso, ha comportato un notevole sacrificio economico per la società, che pur non venendo meno ai criteri di una gestione attenta ed oculata in un periodo di crisi che sta segnando la scomparsa dalla scena calcistica di società importanti e blasonate, non rinuncia ad investire per costruire una squadra vincente e riportare ilCatanzaro sui palcoscenici che merita. Per questo mi aspetto un grande sostegno della tifoseria, che dovrà affollare il ‘Ceravolo’ ancora più dello scorso anno, e sostenere la società con una massiccia adesione alla campagna abbonamenti. Sarà un modo per contribuire al grande sforzo economico messo in campo dalla società nella quasi totale solitudine, ma anche per vivere da protagonisti una nuova esaltante stagione di spettacolo e vittorie”.

GREENPEACE, LEGAMBIENTE, LIPU E WWF: SALINE JONICHE, GLI AMBIENTALISTI CHIEDONO ALLA REGIONE CALABRIA DI IMPUGNARE IL DECRETO CHE AUTORIZZA LA CENTRALE A CARBONE DI SALINE JONICHE. “SIATE COERENTI, NE VA DEL FUTURO DELLA CALABRIA”




Quattro associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, LIPU e WWF hanno inviato al Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, all’Assessore all’Ambiente,  Francesco Pugliano e ai Consiglieri Regionali una lettera per chiedere con forza l’impugnazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 15 giugno 2012, col quale viene decretata la compatibilità ambientale e il beneplacito al proseguimento dell’iter autorizzativo della centrale a carbone di Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria.
A parere delle associazioni che hanno firmato la lettera, l’impugnazione del DPCM da parte della Regione è doveroso per i seguenti motivi:
-         La Regione stessa ha dichiarato più volte di non voler ospitare impianti a carbone sul suo territorio. La forzatura del DPCM si scontrerebbe con sentenze della Corte Costituzionale che hanno stabilito il principio secondo cui la localizzazione degli impianti energetici non possa avvenire in assenza di intesa con la Regione interessata (si veda la sentenza n. 383/2005);
-         La Regione dovrebbe difendere la salute dei propri abitanti. Una sterminata letteratura scientifica dimostra in maniera inequivocabile come gli impianti a carbone costituiscono un danno conclamato alla salute delle persone e dell’ambiente; si veda, ad esempio, il recentissimo provvedimento della prima sezione del  Tribunale civile di Roma  che  ha rigettato il ricorso di Enel contro un campagna di comunicazione di Greenpeace sulla pericolosità del carbone e che ha stabilito che la comunicazione di Greenpeace è commisurata all’evidenza dei dati scientifici prodotti, che dimostrano gli impatti del carbone sul clima e sulla salute umana. Si ricorda qui che l'impatto sanitario del carbone, anche prendendo a riferimento gli impianti più moderni, è valutato almeno 5 volte superiore a un equivalente impianto a gas rispetto alle morti premature causate dall'inquinamento, e circa doppio in termini di emissioni di gas climalteranti.
-         La Regione dovrebbe perseguire il benessere  e lo sviluppo economico della propria cittadinanza sul medio-lungo termine. La destinazione del territorio calabrese a centro per la produzione energetica non può che minare alla base ogni seria prospettiva di sviluppo turistico e agricolo della Calabria, le uniche concrete e valide alternative economiche e occupazionali a lungo termine a una miope politica economica che vede il futuro della Calabria nero come il carbone; senza contare che tra i costi esterni del carbone andrebbero considerati i costi dei cambiamenti climatici che in regioni del mezzogiorno d’Italia (Calabria inclusa) vedono l’intensificarsi dei fenomeni di inaridimento e desertificazione, con ricadute economiche negative sulle stesse colture agricole; il carbone è il combustibile che, bruciato, emette la maggiore quantità di CO2.
-         La Regione dovrebbe tenere in considerazione il parere della popolazione della provincia di Reggio Calabria: in un recente sondaggio commissionato dal WWF ha parlato chiaro: il 62% degli intervistati non vuole la centrale a carbone di Saline, mentre solo il 26% è favorevole;
-         La centrale non serve all’Italia e tantomeno alla Calabria; infatti, a livello nazionale viene prodotta più energia di quella di cui il nostro paese ha bisogno e anche la Calabria  segue questo trend. A cosa (o meglio, a chi) serve quindi un nuovo impianto?
Per questo Greenpeace, Legambiente, LIPU e WWF chiedono che la Regione impugni il DPCM prima che sia troppo tardi. Se la Regione rinunciasse a far valere diritti costituzionali ribaditi in diverse sentenze della Corte non solo dimostrerebbe una scarsa attenzione alle esigenze e alle problematiche del proprio territorio e non agirebbe in modo coerente con le posizioni assunte in passato, ma svenderebbe al ribasso il futuro di una Regione che di tutto ha bisogno tranne che di rimanere ancorata a prospettive di sviluppo che non hanno niente a che fare col futuro. Prospettive nere come il carbone.