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sabato 19 maggio 2012

Intervento della Protezione Civile regionale per la collina di Pentimele a Reggio Calabria


Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha preso parte alla riapertura della strada che collega la città di Reggio Calabria alla collina di Pentimele. Si tratta di intervento realizzato in quattro fasi dalla Protezione Civile regionale per l’eliminazione di situazioni di pericolo e messa in sicurezza di diversi tratti di strada in località Lupardini, fino all’ultimo centro abitato. Grazie all’azione della Protezione Civile regionale – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - sono stati ripristinati diversi tratti di manto stradale, con rifacimento della carreggiata e dei sottoservizi, si sono effettuate, inoltre, le stabilizzazioni della scarpata e realizzati alcuni parapetti di sicurezza. Gli interventi si sono resi necessari a seguito di gravissimi eventi alluvionali che hanno colpito la città di Reggio Calabria durante il periodo invernale, che hanno isolando anche diversi centri abitati della collina di Pentimele. Ad accompagnare il Presidente Scopelliti nel corso del sopralluogo erano presenti, inoltre, il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena e il Dirigente del Dipartimento Protezione Civile regionale Salvatore Mazzeo.
“Come Protezione Civile abbiamo effettuato già diversi interventi nel reggino – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – a Rosalì, Paterriti, Pettogallico, Arghillà, colpite nei mesi passati da eventi alluvionali. Anche in questo caso, per la collina di Pentimele, come già fatto il altre realtà calabresi,  si tratta di un intervento frutto di una positiva azione sinergica e collaborativa tra enti. Quando un Comune chiama siamo sempre pronti ad intervenire, a testimonianza della sensibilità e della operatività della Protezione Civile regionale, in grado di dare risposte concrete alle esigenze del territorio”. “Grazie a questo intervento della Protezione Civile – ha dichiarato il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena -  riusciamo a restituire alla viabilità il tratto di strada in zona Lupardini, fino all’ultimo centro abitato della collina di Pentimele, uno dei punti più panoramici della nostra città. La Protezione Civile regionale, negli ultimi periodi, è venuta spesso in nostro soccorso, lo ha fatto in altri quartieri come Gallico ed in altre zone collinari della città. L’Amministrazione Comunale intende valorizzare la collina di Pentimele, dobbiamo risolvere, a monte, il problema della frana che implica l’utilizzo di risorse più cospicue, che però abbiamo già stanziato nell’ambito del Pisu”.

PDL RC: IL COORDINATORE PROVINCIALE ROY BIASI SULLA STRAGE DI BRINDISI


Si tratti di Mafia o Sacra Corona unita, di terrorismo o del gesto isolato di un folle, quale che sia la matrice di questo vile attentato quello che preoccupa maggiormente oggi è che si tratta di un episodio che colpisce al cuore la speranza nel futuro del nostro Paese: i nostri giovani.  Già, perché  chi ha scelto di collocare proprio lì a Brindisi davanti all’Istituto professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone”, lo ha fatto in modo premeditato con  il preciso obiettivo di uccidere delle giovani vite innocenti, infrangendo e spezzando i sogni e le speranze di ignare studentesse pendolari nel fiore dei loro anni migliori. Non si è trattato di un azione dimostrativa volta a distruggere o danneggiare qualcosa o ancora colpire una Istituzione, bensì destinata a ferire, dilaniare ed ustionare i corpi delle povere vittime di questa che, non a torto, possiamo definire come un vera e propria strage degli innocenti.  Sono d’accordo anche io con il segretario nazionale del PDL Angelino Alfano, si tratta di un episodio di una più generale strategia della tensione che lo Stato ha il dovere di arrestare sul nascere con una reazione forte e repentina individuando e punendo il prima possibile i vigliacchi responsabili di questo assurdo gesto di violenza.    Questo il commento del Coordinatore Provinciale PDL di Reggio Calabria Avv. Roy Biasi di fronte la notizia dell’ordigno esploso a Brindisi davanti all’Istituto professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone” che ha ucciso una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi.  Altri sette i feriti gravi fra i quali Veronica Capodieci ricoverata all'ospedale "Perrino" in gravissime condizioni, con traumi toracico-addominali e ustioni su gran parte del corpo. 
Vivo anche io in una terra difficile – prosegue Roy Biasi - come la Calabria dove la presenza della criminalità organizzata è asfissiante.  Ho delle figlie della stessa età della studentessa vittima di questo attentato.  Di fronte a simili tragedie ritengo che qualsiasi buon padre di famiglia non possa che sentirsi profondamente addolorato.  Ai vigliacchi attentatori che hanno attivato il timer o premuto il pulsante telecomando che ha provocato la deflagrazione dell’ordigno chiedo: ma che cosa c’entrano delle ragazzine? Che colpa avevano? Perché?  Speriamo sia preso fatta giustizia. Adesso ci sarà la fila ai funerali e il coro della solidarietà si farà sentire. Il fatto che la scuola di fronte alla quale si è scatenata la potenza esplosiva dell’attentato sia intitolata alla memoria della moglie, Francesca Marvillo e del giudice Giovanni Falcone uccisi dalla mafia venti anni fa e che in città fosse atteso l’arrivo della carovana Antimafia non passa certamente inosservato. Forse per questa naturale associazione di idee nella mente mi continuano a rimbombare quelle parole proferite in cattedrale ai funerali di Palermo: “ma loro non cambiano”.
Vito Schifani era agente della scorta di Giovanni Falcone e venne ucciso anche lui nella strage di Capaci.  Era al volante della prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi da Roma a Palermo. Al suo fianco stava l'agente scelto Antonio Montinaro, sul sedile posteriore l'agente Rocco Dicillo; Falcone guidava la Croma bianca che li seguiva, sulla quale viaggiava anche la moglie Francesca Morvillo. Nell'esplosione, avvenuta sull' Autostrada A29 all'altezza dello svincolo per Capaci, i tre agenti morirono sul colpo, dato che la loro Croma marrone fu quella investita con più violenza dalla deflagrazione, tanto da essere sbalzata dal manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci metri di distanza. Schifani aveva 27 anni e lasciò la moglie Rosaria Costa 22 anni e un figlio di appena 4 mesi. Quando, nella camera ardente allestita a Palazzo di Giustizia a Palermo, il presidente del senato Spadolini si avvicinò alla vedova, lei gli disse: « Presidente, io voglio sentire una sola parola: lo vendicheremo. Se non puoi dirmela, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una parola. » Le parole che poi Rosaria pronunciò ai funerali del marito, di Falcone, della Morvillo e del resto della scorta fecero presto il giro dei notiziari per la disperazione ma anche lucidità che ne traspariva: « Io, Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato..., chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c'è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare...
Ma loro non cambiano... [...] ...loro non vogliono cambiare...»

Ieri a Capaci. Oggi a Brindisi. Vittime innocenti di una strage fratricida.

Il Presidente Scopelliti: individuare subito i responsabili dell’attentato di Brindisi


Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti in merito all’esplosione di un ordigno in una scuola di Brindisi ha dichiarato: “Neanche le scuole vengono risparmiate dalla violenza. Il Governo agisca con immediatezza e individui i responsabili. Personalmente e a nome di tutti i calabresi sono vicino alle famiglie e ai responsabili scolastici in questo momento di dolore provocato dall’ennesima follia”.

Ultime dal Comando Provinciale dei Carabinieri RC


  • I carabinieri della Stazione di Africo Nuovo (RC), traevano in arresto a seguito di un ordine di esecuzione per la carcerazione, M.G., 18 anni. Lo stesso deve espiare una pena di anni 4 di reclusione, essendo stato riconosciuto responsabile del reato di rapina a mano armata.
  • Monasterace Marina (RC), ignoti dopo essersi introdotti all’interno di una serra di proprietà M.G., 36 anni, danneggiavano circa 6.000 piante di pomodoro.
  • I militari della Stazione di Locri (RC), deferivano in stato di libertà R.M., 29 anni, titolare dell’esercizio commerciale G.C., per il reato di Commercio di prodotti con segni falsi.
  • Benestare (RC), I carabinieri della Compagnia NORM di Locri, notificavano il decreto di sospensione dell’attività, per un periodo di 15 giorni, a C.V., 33 anni, titolare dell’esercizio commerciale denominato “B.A.”.
  • I carabinieri della Stazione di Sinopoli (RC), unitamente ai militari della Compagnia NORM di Villa San Giovanni e Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” del G.O.C. di Vibo Valentia, traevano arresto in flagranza di reato, F.G., 18 anni, responsabile di detenzione e coltivazione di sostanza stupefacente. Corso perquisizione domiciliare, operanti rinvenivano, abilmente occultati, nr. 2 piante di canapa indiana circa 10 cm poste all’interno di un vaso e grammi 60 di sostanza stupefacente tipo “marijuana” e circa 1.500 semi di canapa indiana poste all’interno di due contenitori in plastica.
  • Melito di Porto Salvo (RC), un incendio interessava l’autovettura Citroen C2, di proprietà M.D., 53 anni, fiamme si estendevano sull’autovettura Fiat Punto Evo, di proprietà B.F., 59 anni.
  • Reggio Calabria, ignoti si sono introdotti all’interno dell’abitazione di proprietà S.C., 70 anni, e si sono impossessati di vari gioielli in oro.
  • I carabinieri della Tenenza di Rosarno, traevano in arresto H.S., 26 anni, poiché inottemperante al decreto di espulsione ed al relativo ordine, emesso dal Prefetto e dal Questore di Potenza, inoltre si rendeva responsabile del reato di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, poiché durante le fasi del foto segnalamento aggrediva gli operanti e profferiva frasi minacciose al loro indirizzo.
  • I militari della Stazione di Polistena (RC), davano esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, traendo in arresto L.N., 34 anni, poiché responsabile di truffa e ricettazione.
  • I carabinieri della Tenenza di Rosarno (RC), in applicazione dell’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, traevano in arresto Z.Y., 51 anni, poiché ritenuto responsabile del reato di porto abusivo di armi e furto aggravato.
  • I carabinieri della Tenenza di Rosarno (RC), in applicazione di un provvedimento, traevano in arresto M.S., 48 anni. Predetta dovrà scontare la pena residua di anni 2 e mesi 11 di reclusione, poiché ritenuta responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
  • Taurianova (RC), un incendio interessava l’autovettura Mercedes 210 di proprietà D.R., 56 anni.
  • Anoia (RC), un incendio interessava l’abitazione di proprietà N.M., 70 anni.

SEL: Dalla provincia di Reggio Calabria un abbraccio di vicinanza ai cittadini di Brindisi


“E’ una tragedia terribile quella accaduta a Brindisi con l’esplosione dell’ordigno di fronte alla scuola “Falcone Morvillo”. Tante le coincidenze che fanno venire la pelle d’oca, a pochi giorni dal ventesimo anniversario della strage che uccise Giovanni Falcone, proprio di fronte a una scuola intitolata alla moglie di Falcone, un’esplosione di un ordigno di tale portata: è chiaro che chi ha operato lo ha fatto col chiaro intento di uccidere, di seminare e provocare terrore. Esprimiamo la nostra vicinanza ai cittadini di Brindisi e alle famiglie della giovane rimasta uccisa e dei giovani feriti e affermiamo in maniera decisa la nostra totale condanna di qualsivoglia azione terroristica e/o di stampo criminale o mafioso. Serve una risposta forte, decisa e sincera da parte dello Stato e di tutte le forze democratiche, senza alcuna esitazione, contro ogni tentativo eversivo e criminale. Come Sinistra Ecologia Libertà ribadiremo questo messaggio anche in occasione delle iniziative che abbiamo in programma per oggi: la presentazione del libro di Tiberio Bentivoglio dalle ore 17.00 al Circolo Sel “De Angelis” e stasera la manifestazione antiomofobia prevista al Centro Sociale “Cartella”.

La Regione al “Medoliva” di Arezzo


L’Assessorato regionale all’Agricoltura è presente, per la prima volta, al “Medoliva” di Arezzo con ventuno aziende rappresentative, nella vetrina espositiva allestita dalla Regione, di tutti i principali areali olivicoli della Calabria. La “Medoliva” – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale - è un’importante manifestazione  dedicata all’olio extravergine di qualità del Mediterraneo e della sua filiera, caratterizzata dalla presenza di tutti i protagonisti del settore di questa vasta area geografica. Una manifestazione che sta raccontando fino alla sua conclusione, prevista per domani, tutto l’universo “olio d’oliva” con numeri davvero impressionanti: dieci milioni di ettari ulivetati, ottocento milioni di ulivi, trentamila frantoi, con una produzione annua di 2,5 milioni di tonnellate di olio e con decine di migliaia di persone coinvolte professionalmente nel comparto. La manifestazione da la possibilità a tutti i soggetti  impegnati nel mondo dell’olivicoltura, dalle istituzioni  alla  ricerca ed alla produzione, di incontrarsi e confrontarsi sui temi “caldi” dell’olio extravergine d’oliva. L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra ha così commentato la partecipazione all’evento:“La nostra partecipazione per la prima volta a “Medoliva”,  nasce dalla forte considerazione che questa Amministrazione Regionale  nutre nei confronti della  forte vocazione olivicola della nostra Calabria. Parliamo  di una regione che trova nell’olivicoltura non solo uno dei pilastri della sua cultura ma anche una risorsa economica di fondamentale importanza, e quindi uno dei principali motori di sviluppo economico e sociale. Nella regione ricordiamo che la coltivazione interessa circa 200.000 ettari di superficie e  20.000.000 di piante di olivo, con una produzione che si attesta a circa 2 milioni di quintali di olio. I nostri oli sono  ormai apprezzati e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, e ciò è anche dimostrato dai numerosi riconoscimenti che i prodotti ricevono.In Calabria si ottengono oli con caratteristiche uniche ed inimitabili. Giorno dopo giorno il nostro olio viene sempre più apprezzato sui mercati internazionali per la sua elevata qualità, conquistando la fiducia dei consumatori e diventando biglietto da visita della nostra splendida regione. L’augurio è che il percorso di valorizzazione e promozione intrapreso per l’olio extravergine, così come le altre delizie di questa terra, possa rappresentare la vera spinta per consolidare il successo dell’agroalimentare calabrese di qualità sui mercati nazionali ed internazionali”.