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martedì 15 maggio 2012

'NDRANGHETA: DIPENDENTI DITTE SEQUESTRATE, "150 POSTI A RISCHIO"

 (AGI) - Locri (Reggio Calabria), 15 mag. - I dipendenti della Meridionale Intonaci e della Kollmax S.R.L., due aziende edili sottoposte a sequestro preventivo, nell'ambito di un'operazione antimafia, da oltre sei mesi, hanno scritto una lettera agli organi d'informazione, denunciando la loro situazione di precarieta'. Si tratta di oltre 150 persone interessate. "Nonostante le evidenti difficolta' riconducibili soprattutto ai provvedimenti giudiziari e in parte all'attuale crisi economica, le aziende - si legge - stanno continuando la propria attivita' produttiva al fine di garantire il posto di lavoro ai propri dipendenti". "Si tenga presente - continua la nota - che entrambe le aziende operano su tutto il territorio nazionale e che i nostri clienti e i nostri fornitori continuano a preferirci perche' conoscono la serieta', la correttezza e il senso del dovere nel lavoro di chi le rappresenta e di noi che mettiamo a disposizione la nostra professionalita' acquisita negli anni nonostante sia deleteria per l'immagine delle nostre ditte anche la scritta "azienda sequestrata" che risulta nei nostri siti. E' doveroso manifestare a coloro che possono e devono prendere provvedimenti del caso- continua la lettera - la nostra completa fiducia nel loro operato, chiedendo pero' di avere quanto prima delle risposte risolutive in quanto temiamo che se dovesse perdurare a lungo questa situazione il titolare potrebbe, per ultima analisi, adottare misure risolutive con le immaginabili conseguenze per noi dipendenti che gia' viviamo un periodo difficile in quanto la maggior parte di noi dall'inizio di quest'anno ha visto modificato il proprio contratto di lavoro da tempo pieno in contratto part-time con le ovvie ripercussioni sulla situazione economica delle nostre famiglie. In conclusione - scrivono i dipendenti delle due aziende sottoposte a sequestro preventivo - senza per nulla voler vestire gli abiti scomodi delle autorita' competenti, chiediamo di decidere senza ulteriori ritardi sul futuro delle aziende per le quali lavoriamo e per per riflesso sul futuro delle famiglie di ognuno di noi tenendo presente la gia' difficile situazione del tessuto sociale della locride e dell'intera Calabria e pregandovi di considerare che in una terra come la nostra , dove le possibilita' lavorative sono ridotte al minimo se non nulle del tutto, queste aziende rappresentano per noi una goccia d'acqua nel deserto".

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