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venerdì 18 maggio 2012

Last News Calabria (ore 21)

TENTATO FURTO IN NEGOZIO,ARRESTI A REGGIO CALABRIA (AGI) - Reggio Calabria, 18 mag. - Gli agenti della squadra volante della questura di Reggio Calabria hanno arrestato tre cittadini romeni, due uomini e una donna, per tentato furto aggravato ai danni di un negozio di acconciature. E' accaduto la scorsa notte in via Monsignor De Lorenzo, quando al passaggio della volante di zona, gli agenti hanno notato tre persone che si aggiravano con fare sospetto in un vicolo nei pressi del negozio "Seby Accademy". A seguito di un controllo, a pochi metri di distanza gli agenti hanno rinvenuto un borsone aperto, con un assortimento di utensili idonei allo scasso, e hanno inoltre constatato l'effrazione degli ingressi dell'esercizio commerciale. I tre sono stati quindi accompagnati in questura e dichiarati in arresto per tentato furto aggravato in concorso.

UNIVERSITA' CALABRIA: VERSO CHIUSURA INCHIESTA SU FALSI ESAMI (AGI) - Cosenza, 18 mag. - E' giunta agli sgoccioli l'inchiesta della procura della Repubblica di Cosenza sul presunto giro di falsi esami nella facolta' di Lettere e filosofia dell'Universita' della Calabria. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Antonio Tridico, nei prossimi giorni dovrebbe chiudere le indagini preliminari con la notifica del provvedimento a un'ottantina di indagati, tra cui pare figureranno anche nomi eccellenti a vario titolo accusati di truffa e falso.  L'indagine mosse i primi passi nella primavera dell'anno passato, quando il rettore dell'ateneo cosentino, Giovanni Latorre, presento' una denuncia dopo la scoperta di alcune irregolarita' riguardanti gli esami sostenuti da una studentessa prossima alla laurea. In base a quanto trapelato il raggiro garantiva il superamento di numerosi esami, e ad alcuni studenti piu' "furbi" di altri avrebbe permesso addirittura di raggiungere la laurea senza sostenere realmente alcun esame.

'NDRANGHETA:ZIO PENTITA PESCE, A MIA NIPOTE SERVE PSICHIATRA RIGETTATE ECCEZIONI DIFENSIVE SU TESIMONIANZA COLLABRATRICE (ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 18 MAG - ''Da lunedi' che inizierete a sentire mia nipote vi consiglio di munirvi di uno psichiatra. Si, perche' a mia nipote serve lo psichiatra''. E' quanto ha detto Giuseppe Ferraro, zio della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce, figlia del boss dell'omonima cosca di Rosarno, Salvatore. Ferraro, che e' detenuto al regime del 41 bis, ha preso la parola in videoconferenza per fare dichiarazioni spontanee nel corso del processo nei confronti di presunti capi e gregari della cosca che si sta svolgendo nel tribunale di Palmi. Il riferimento fatto da Ferraro e' all'interrogatorio di Giuseppina Pesce, previsto nell'ambito del processo, che si svolgera' dal 21 al 26 maggio nell'aula bunker del carcere romano di Rebibbia. Dopo avere fatto riferimento alla deposizione della nipote, Ferraro ha aggiunto che ''tanto lo sappiamo benissimo che siamo in uno stato di polizia e che questo non e' un processo giusto''. Mentre il detenuto stava proseguendo il suo intervento il tribunale, visto il contenuto delle dichiarazioni, ha deciso di togliergli la parola. Il processo e' poi continuato con una raffica di eccezioni difensive circa l'ammissibilita' della testimonianza di Giuseppina Pesce e sulla nullita' degli interrogatori resi dalla collaboratrice di giustizia nel corso delle indagini preliminari. Dopo alcune ore di camera di consiglio i giudici hanno rigettato tutte le eccezioni. Il processo e' stato poi aggiornato a lunedi' mattina quando iniziera' l'interrogatorio di Giuseppina Pesce.

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